Volvamos a empezar

17.12.2011 01:40

Volvamos a empezar                 Tango 1953           Música: Daniel Alvarez  Letra: Eduardo Maradei

Hoy vuelvo por fin, otra vez a tu lado, feliz como
nunca, con ansias de hogar, los chicos ya saben qué es
lo que ha pasado y ahora hay un padre que pueden
mostrar.                                                                    Mirá que regalos compré para todos, juguetes y ropas,
también un licor, y un velo de novia más lindo que el
cielo pues sé que la nena, ya tiene un amor.
Mirá... Nuestros cachorros como ayer.
Mirá... Cómo me abrazan otra vez.
Quién sabe cuántas veces precisaron mi calor,
y en esa desnudez me habrán llamado, con su llanto.
Hoy, tengo la dicha de mi hogar e sé, que vos sufriste
más que yo, vení, poné la mesa y escondé ese lagrimón
no llores, volvamos a empezar.
Con sombras de carcel lavé mi pecado si acaso la cárcel, lo puede lavar, los jueces de mármol, nunca
comprendieron que a veces la vida, te obliga a matar.
Mirá... Nuestros cachorros como ayer.
Mirá... Cómo me abrazan otra vez.
Quién sabe cuántas veces precisaron mi calor,
y en esa desnudez me habrán llamado, con su llanto.
Hoy, tengo la dicha de mi hogar
e sé, que vos sufriste más que yo,
vení, poné la mesa y escondé ese lagrimón
no llores, volvamos a empezar.
Oggi ritorno finalmente, un'altra volta con te, felice
come mai, con voglia di casa, i ragazzi già sanno quello che è successo, ed ora c’è un padre che possono presentare.
Guarda che regali ho comprato per tutti, giocatoli e
vestiti, anche un liquore, ed un velo da sposa più bello
del cielo visto che so che la ragazza, ora ha un amore.
Guarda... I nostri cuccioli come ieri.
Guarda… Come mi abbracciano un'altra volta. Chissà
quante volte avranno avuto bisogno del mio calore ed
in quella nudità mi avranno chiamato, con il loro pianto
Oggi, ho la gioia immensa della mia casa e so, che tu
hai sofferto più di me, vieni, apparecchia il tavolo e
nascondi quel lacrimone non piangere, ricominciamo.
Con ombre di carcere lavai il mio peccato se per caso il
carcere, lo possa lavare, i giudici di marmo, non hanno
mai capito che a volte la vita, ti costringe ad ammazzare
Guarda... I nostri cuccioli come ieri.
Guarda... Come mi abbracciano un'altra volta. Chissà
quante volte avranno avuto bisogno del mio calore, ed
in quella nudità mi avranno chiamato, con il loro pianto
Oggi, ho la gioia immensa della mia casa
e so, che tu hai sofferto più di me,
vieni, apparecchia il tavolo e nascondi quel lacrimone
non piangere, ricominciamo.