Una carta

09.12.2011 15:52

Una Carta                              Tango 1931                                         Música y Letra: Miguel Bucino

Vieja:
Una duda cruel me aqueja y es más fuerte que esta reja que me sirve de prisión.
No es que me amargue la tristeza de mi        encierro
y tirado corno perro arrumbao en un rincón
quiero.....que me diga con franqueza
si es verdad que de mi pieza se hizo dueño
otro varón.
Diga, madre, si es cierto que la infame
abusando que estoy preso me ha engañao...
Y si es cierto que al pebete lo han dejao
en la casa de los pibes sin hogar...
Si así fuera... ¡Malhaya con la ingrata!...
Algún día he de salir y entonces, vieja,
se lo juro por la cruz que hice en la reja
que esa deuda con mi daga he de cobrar.
Vieja: Vos que nunca me mentiste,
vos que todo me lo diste, no me tengas compasión
que, aunque me duela, la verdad quiero saberla...
No es el miedo de perderla ni es el miedo a la traición.
Pero,
cuando pienso en el pebete
siento que se me hace un siete
donde tengo el corazón.
Vecchia:
Un dubbio crudele mi attanaglia ed è più forte dei
queste sbarre che mi fanno da prigione.
Non è che mi amareggi la tristezza della mia reclusione
e buttato come un cane in un angolo
voglio.... che mi dica con franchezza
se è vero che del mio letto s'è impadronito
un altro uomo.
Dite, madre, se è vero che l'infame
approfittando della mia prigionia mi ha ingannato..
E se è vero che il bambino lo han lasciato
nella casa dei bimbi abbandonati...
Se così fosse..Mannaggia all'ingrata!..
Prima o poi uscirò ed allora, vecchia,
te lo giuro per la croce che ho fatto nelle sbarre, questo debito col coltello incasserò.
Vecchia: Voi che mai mi mentiste,
voi che mi deste tutto, non abbiate compassione
che benchè mi dolga la verità voglio saperla...
Non è la paura di perderla ne è la paura del tradimento
Però,
quando penso al bambino
sento che mi si fa un sette
dove ho il cuore.